La tendenza di Seneca a una scrittura mossa, anticlassica, se già caratterizza le sue pagine di prosa, raggiunge il culmine nelle tragedie: in esse lo stile drammatico «dell'anima umana che è in guerra con se stessa» si plasma a esprimere le passioni dei personaggi, le loro intime lacerazioni, l'urto violento degli istinti contro la ragione. Il sapiente contrasto delle antitesi, gli abili giochi di parole, le preziose immagini barocche non sono solo il frutto di una retorica sapientemente dosata, ma aderiscono perfettamente alla psicologia tormentata dei personaggi, generando pagine di vibrante poesia e di profonda umanità.