«La foresta vergine, laggiù - l'illimitata monotonia vegetale - nugoli di moscerini e zanzare - l'intrico battagliero di rampicanti e arbusti - spesso mi appariva come l'epitome dell'amorfo. Poi, all'improvviso, qualcosa di perfetto e meraviglioso fa la sua apparizione e vi toglie il respiro. Morpho Eugenia lo ha fatto, signorina Alabaster». A. S. Byatt, Angeli e insetti *** Due prove di eccezionale ricchezza espressiva, invenzione e felicità narrativa. Due racconti che dimostrano quanto sono impalpabili i confini tra il reale e l'immaginario.
Il fascino discreto del mondo vittoriano, già protagonista di Possessione, fa da sfondo alle due storie che compongono questo libro costruito con equilibrio ma anche attraversato da passioni violente.
Nel primo racconto, Morpho Eugenia, William Adamson, sopravvissuto a un naufragio sulla via del ritorno dall'Amazzonia, vive la contrastata esperienza del sogno di un amore ideale e si illude di aver trovato in Eugenia la donna della sua vita. Lei, in apparenza perfetta ma in realtà priva di scrupoli, lo farà scivolare in un'abiezione morale senza scampo.
Nel secondo racconto, L'angelo coniugale, A. S. Byatt ci trasporta invece nel bel mezzo di una seduta spiritica. Emily Tennyson, la sorella del poeta, che ha perduto da giovane il fidanzato, va alla scoperta di un altro amore inaspettato attraverso una sofferta rievocazione, in un caleidoscopio di realismo, scienza, magia e indimenticabili colpi di scena.