Il “diritto di essere se stessi” è la formula utilizzata per descrivere le tecniche di protezione giuridica dell’individuo – inteso come “persona”, cioè come valore in sé e per sé – da ogni discriminazione. Nel momento in cui, crollati gli status, nelle nostre società si è consentito a ciascuno di agire liberamente, disponendo di sé e costruendo i propri rapporti sociali, è iniziata anche la lotta alle discriminazioni. Battaglia che, nel tempo, è cambiata e si è sviluppata perché, anche se il margine di libertà è via via cresciuto specie nei sistemi autenticamente democratici, gli stigmi, le limitazioni e le privazioni non sono cessati. Le costituzioni contemporanee, insieme con la Carta dei diritti dell’Unione europea, la Convenzione europea dei diritti umani e la Dichiarazione universale dei diritti umani dell’ONU offrono garanzie alle persone che sono discriminate per sesso, etnia, credenze religiose e politiche, orientamento sessuale e così via. Ciascuno di questi criteri persecutori è fondato su ragioni politiche, culturali e giuridiche che si sono sviluppate in momenti storici diversi e solo risalendo alle loro origini è possibile comprenderne a pieno il significato. In questo saggio estremamente attuale Guido Alpa affronta il problema dell’identità e delle discriminazioni non solo da un punto di vista giuridico ma anche storico e sociale fornendo un quadro necessario per capire meglio l’evoluzione e le prospettive della nostra società.