Il Candelaio offre uno degli esempi più caratteristici di intrigo e di invenzione linguistica. I tre nuclei principali della vicenda sono costituiti dal ridicolo innamoramento di Bonifacio per Vittoria, con gli equivoci che ne derivano; dall'inganno fatto da Cencio a Bartolomeo col dargli a intendere di trasformare i metalli vili in oro con l'alchimia; infine dalle avventure del pedante Manfurio, più volte ingannato e derubato per le vie della città. L'intrigo ha la sua conclusione nel ritrovarsi finale di tutti i personaggi nelle mani di alcuni falsi sbirri, che sono in realtà furfanti. Ma nel Candelaio, più dell'intrigo, delle avventure, dei fatti, hanno significato e peso quel movimento di linguaggi e quelle intenzioni di polemica culturale e morale che sono la scoperta di Giordano Bruno, e il fondamento della sua originalità di scrittore di teatro.