Siamo nella Napoli cinquecentesca. Il Candelaio è un certo Messer Bonifacio, che, nonostante sia sposato con Carubina, spasima per la signora Vittoria.
Messer Bonifacio, insieme a Manfurio, un pedante goffo e credulone, e a Bartolomeo, un dilettante alchimista, sono tutte e tre facile preda di un gruppetto di imbroglioni di vario calibro (tra i quali Vittoria, che vorrebbe approfittare della passione di Bonifacio per spillargli un po’ di quattrini).
Bonifacio si affida al mago Scaramurè, affinchè con un incantesimo lo faccia amare da Vittoria: ma al desiderato convegno troverà l’indignata Carubina, che, fino ad allora virtuosa, si lascerà convincere dall’innamorato Gioan Bernardo che non è grave metter le corna a siffatti mariti.
Quanto a Manfurio e a Bartolomeo, vengono sbeffeggiati, derubati e più volte bastonati.