Pubblicato a Londra nel 1584, Lo spaccio de la bestia trionfante sostiene l'urgenza di una riforma morale: bisogna "spacciare" i simboli e i culti negativi che infestano l'animo umano. I tre dialoghi che compongono il volume si svolgono tra gli dei, convocati da Giove per liberare i cieli dalle bestie che hanno dato il nome alle costellazioni e che simboleggiano le false virtù. Giove spiega che i culti sono stati istituiti dagli dei solo per far vivere gli uomini nella pace: non esistono, quindi, religioni vere e religioni false, esistono religioni utili e religioni dannose. E l'efficacia di una religione si può misurare solo sugli effetti positivi o negativi che produce nella società. Attraverso una critica dell'etica cristiana, Bruno si fa così sostenitore di un audace progetto politico, che intende porre il culto religioso al servizio dello Stato e della pace.