In "De la causa, principio et uno", il filosofo Giordano Bruno sostiene l'unità di causa universale e principio universale, elaborando una concezione animistica della materia che è eterna, infinita, viva.
«È dunque l'universo uno, infinito, inmobile. Una, dico, è la possibilità assoluta, uno l'atto, una la forma o anima, una la materia o corpo, una la cosa, uno lo ente, uno il massimo ed ottimo; il quale non deve posser essere compreso; e però infinibile e interminabile, e per tanto infinito e interminato, e per conseguenza inmobile.»
(Teofilo: dialogo V)